A un passo dal centro di Genova il Castello d’Albertis riporta la mente verso paesi lontani, quelli raggiunti dal capitano Enrico Alberto D’Albertis durante le sue traversate. All’interno il Museo delle Culture del Mondo conserva cimeli di tutti i continenti e ricrea atmosfere agli antipodi di quelle del Belpaese. La costruzione, inoltre, è anche un ottimo belvedere che domina la città della Lanterna.
La costruzione del Castello D’Albertis avvenne alla fine dell’Ottocento, e l’inaugurazione nel 1892 coincise con i 400 anni dalla scoperta dell’America. Alla morte del D’Albertis l’architettura passò sotto la tutela del Comune di Genova, che tuttora apre le sue porte a migliaia di visitatori ogni anno.
Definire lo stile del Castello D’Albertis è impresa ardua per la particolare impostazione che ha assunto nel tempo. Alcuni tratti rimandano all’architettura neogotica, ma gli esperti parlano addirittura di uno stile archeologico. Il restauro cui fu sottoposto negli anni Settanta non ha scalfito il fascino del bastione cinquecentesco, facente parte delle mura cittadine.
Il Castello D’Albertis rispecchia la mentalità del suo proprietario fin nelle coperture. Avremo così rivestimenti in ardesia, cotto, gres, e alcune parti già realizzate in cemento armato. La poliedricità del vecchio capitano si nota perfino nei serramenti: ognuno si apre con un congegno di chiavi differente dagli altri!
Un’architettura di questo genere non poteva che trasformarsi, nel tempo, in un’esposizione permanente che cattura l’attenzione di grandi e piccini. Il Museo delle Culture del Mondo è aperto tutto l’anno e invita a visitare i cimeli del D’Albertis e le testimonianze dei suoi viaggi. Ogni oggetto etnografico racconta la terra da cui proviene, e negli spazi museali sembra continuare a vivere come nel suo habitat d’origine.
Visitare il Castello D’Albertis significa anche unire il piacere di “raggiungere” paesi lontani con la gioia di dominare Genova dal Monte Castello: da lì lo sguardo s’inoltra fin verso il mare ligure.