I riti della Settimana Santa a Enna sono l’apice di una tradizione antica che unisce il sacro con il profano. Il borgo siciliano nei giorni che precedono la Pasqua si rituffa nel lontano passato, quando a decidere le sorti della città erano le confraternite. Oggi migliaia di ennesi incappucciati rievocano in chiave sicula i giorni della passione di Cristo.
Le origini della Settimana Santa a Enna vanno ricercate nella storia moderna della Sicilia, a partire dal ‘600. A quel tempo gli Spagnoli favorirono la nascita delle confraternite, potenti corporazioni che avevano il benestare dei sovrani di Spagna e un forte legame con la Chiesa.
La Settimana Santa a Enna inizia la Domenica delle Palme. I rappresentanti delle confraternite con il loro inconfondibile abbigliamento e il cappuccio rievocano l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Nel pomeriggio una lunga processione si dirige verso il Duomo, dove iniziano le adorazioni dei confrati.
Nei giorni successivi continuano i turni di adorazione presso il Duomo per poi lasciare il passo, il Giovedì Santo, al rito della lavanda dei piedi. Venerdì si entra nel clou della Settimana Santa con circa 2500 confrati che sfilano nel centro di Enna sotto gli occhi di circa 20 mila fedeli. Particolarmente suggestivo è il momento in cui la confraternita del Santissimo Salvatore porta l’urna del Cristo Morto al Duomo di Enna.
La Settimana Santa di Enna si conclude il giorno di Pasqua in Piazza del Duomo con la festa della Resurrezione. Alle 18:00, poi, c’è la commovente Processione della Pace con l’incontro delle statue della Madonna e del Cristo Risorto.
Enna nei giorni della Settimana Santa viene presa d’assalto da migliaia di turisti, affascinati dai riti carichi di storia e colmi di passione. La città, così, può svelare la sua anima artistica fatta di stupende chiese e scorci appartenenti a diversi periodi storici.