Aquileia è una riserva di storia e cultura da preservare. Città che vive ancora con lo sguardo rivolto al glorioso passato, sfoggia con orgoglio l’architettura più rappresentativa: la Basilica. Ma l’identità della località friulana è degna erede della cultura romana, come ci ricordano i siti archeologici. Dal 1998 Aquileia è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco.
La storia di Aquileia agli inizi coincise con la grandeur del centro romano, in virtù della posizione strategica per il commercio locale e del porto fluviale. Nel secondo secolo avanti Cristo era già una colonia militare romana, mentre con la diffusione del cristianesimo accolse subito il nuovo culto: secondo la tradizione fu San Marco a fare proseliti in città. Celebre poi fu l’assedio di Attila che occupò e distrusse Aquileia nel 452.
Il complesso della Basilica di Santa Maria Assunta sorge a lato della via Sacra, in posizione defilata rispetto al nucleo storico. Le parti più antiche della chiesa risalgono al quarto secolo: le aule paleocristiane commissionate direttamente dal vescovo Teodoro ricevettero il beneplacito dell’imperatore Costantino. Gli interni della Basilica conservano gelosamente i mosaici antichi mentre particolarmente suggestiva è la Cripta degli affreschi con i dipinti bizantini. Nel complesso religioso spiccano anche il campanile e il battistero.
Non si può lasciare Aquileia senza aver visitato la zona archeologica. Dai reperti d’origine romana, distribuiti a macchia di leopardo sul territorio comunale, si può ricostruire la vita quotidiana dell’antica urbe. Le visite interessano il Porto Fluviale che ancora mostra le banchine sul fiume Natissa, il Foro, il Sepolcreto romano e i luoghi dove si svolgevano i mercati. Infine, seguendo la via Sacra si scorgono qua e là resti di costruzioni antiche logorati dal tempo.
Durante il soggiorno ad Aquileia ci si può rilassare lungo la pista ciclabile che collega la località con Grado: un percorso naturalistico che mostra le meraviglie della laguna.