L’Umbria certamente non difetta di luoghi di culto e luoghi legati ai santi. Per uscire, almeno una volta, dai soliti itinerari turistici dove protagoniste sono le città d’arte internazionale, Assisi e Perugia in primis, suggeriamo una visita all’Abbazia di Sassovivo, gioiello architettonico che sorveglia, tra la folta macchia di leccio, l’ultimo scorcio della Valle Umbra.
L’Abbazia di Sassovivo si nota fin dalla strada Flaminia per chi proviene da Roma: imponente e fiera del suo passato ha attraversato indenne interi secoli, diversi terremoti e alcune guerre, per giungere fino ad oggi e raccontarci la sua storia millenaria.
I documenti storici attestano la presenza dell’Abbazia fin dagli inizi dell’undicesimo secolo, quando il monaco Mainardo si ritirò qui per meditare assieme ad altri eremiti. Alla fine del secolo successivo l’Abbazia di Sassovivo acquistò un enorme potere sulle zone circostanti, fino a possedere più di 150 tra conventi e piccole chiese, anche in virtù della diretta dipendenza dal Papa. Il prestigio durò fino all’Ottocento, quando questo beato luogo di solitudine tornò disabitato.
Diverse sono le perle architettoniche dell’Abbazia di Sassovivo, a partire dal meraviglioso Chiostro risalente al 1229. Ha un perimetro quadrangolare con 58 archi e 128 colonnine disposte a doppio ordine. Tra i vari utilizzi c’era quello di raccogliere le acque piovane, come testimonia la cisterna sottostante; mentre al centro c’è un pozzo che, secondo la simbologia cristiana, rappresentava la sorgente di vita eterna.
Altri elementi architettonici sono il Monastero in cui troviamo i dormitori e un prezioso dipinto raffigurante l’ultima cena, oltre alla Cripta del Beato Alano. Si può cogliere l’essenza del luogo in cui sorge l’Abbazia di Sassovivo, percorrendo la Passeggiata dell’Abate che si inoltra per la fitta boscaglia.
A poca distanza dal luogo di culto ci sono le sorgenti di una preziosa acqua, fino a poco tempo fa commercializzata, dalle mille virtù terapeutiche. Tutto il comprensorio, comunque, è l’ideale per trovare la frescura in estate e fare delle passeggiate all’aria aperta, per godere di questo scorcio di Umbria minore.
La visita all’Abbazia di Sassovivo è concessa dalla Comunità Jesus Caritas di Charles de Focauld, che tuttora vi risiede, secondo gli orari fissati e comunque lontani dalle quotidiane funzioni religiose.