I percorsi enogastronomici italiani offuscano i sensi di chi li percorre. Complici qualche bicchier di vino in più e l’irresistibile fascino dei panorami che si ammirano. Non sfugge a questa regola la Strada del Vino Verdicchio di Matelica. Questo itinerario solca le Marche da nord a sud e tocca località intrise di storia e di una cultura contadina sempre più rara.
Il Verdicchio di Matelica è un vino DOC ottenuto in gran parte dall’omonimo vitigno, con l’aggiunta di altre qualità d’uva locali. I vigneti crescono nei territori di Matelica, Camerino, Pioraco e Fabriano. Questo vino ha il tipico colore paglierino, è contraddistinto da un sapore asciutto e si presenta all’olfatto con un odore delicato.
La magia di un percorso enogastronomico, tuttavia, sta nel felice connubio tra i piaceri del palato e la gioia degli occhi alla vista dei paesaggi bucolici. La Strada del Vino Verdicchio di Matelica non tradisce le aspettative di chi la percorre.
Si parte dalle Grotte di Frasassi, celebri per i mille luoghi carsici arricchiti dalle composizioni di stalagmiti e stalattiti. Sopra le grotte, invece, i panorami sono dominati dall’Appennino umbro-marchigiano.
Proseguendo lungo la Strada del Vino Verdicchio di Matelica si arriva a Fabriano. Le moderne cartiere sono l’evoluzione di una “cultura della carta” plurisecolare. Entrando nel centro storico, ricco di chiese e palazzi antichi, si arriva in Piazza del Comune: chiudendo gli occhi si può immaginare una giornata tipica del lontano Medioevo!
La Strada del Vino Verdicchio di Matelica conduce alla località che gli dà il nome. Matelica è una cittadina con poche migliaia di abitanti, dove regna la tranquillità tipica della provincia italiana. Nelle campagne i vigneti del Verdicchio scandiscono il susseguirsi delle stagioni e i lavori dei contadini rimasti fedeli a questa terra.
Il percorso non è ancora finito: c’è ancora tempo per emozionarsi a Camerino. La città vanta un’antica università protetta dalle mura medievali. Dalla sua posizione si scorge la campagna marchigiana e la Valle del Chienti, anticamera della verde Umbria.