La Festa di San Martino a Predazzo spesso coincide con un clima mite, più dolce rispetto alle giornate invernali in Val di Fiemme. La località, prima di immergersi nella stagione sciistica, l’11 novembre celebra il Santo con dei riti ancestrali dal fascino unico. E ricorda a tutti le antiche radici del Trentino Alto Adige.
La tradizione contadina di Predazzo e di tutta la regione è sopravvissuta nel tempo, e fa parte di un patrimonio culturale da tutelare. Nei giorni che precedono la Festa di San Martino, così, è normale vedere ragazzi che si addentrano nei boschi alla ricerca di legna. Fanno provviste in vista dell’inverno? No, piuttosto preparano i grandi fuochi dell’11 novembre, veri protagonisti della celebrazione. Già, perché la Festa di San Martino qui non sarebbe tale se non si accendessero dei grandi, impressionanti, falò!
Predazzo si distingue dalle altre località italiane proprio per questo. Allo scoccare delle 20:00, scandite dalle campane che suonano l’Ave Maria, le tenebre scese sulla Val di Fiemme vengono “violate” da grandi fuochi. Sui fianchi delle montagne circostanti, infatti, cinque immensi falò circondano Predazzo. Il numero non è casuale, ma corrisponde agli antichi rioni in cui era divisa la città.
Al vigore delle fiamme che si alzano nel cielo seguono le danze tradizionali e il frastuono dei campanacci. È il momento clou della Festa di San Martino, quello atteso da un anno. In realtà si consuma anche una sfida: quella tra i rioni per produrre le fiamme più alte! Come se non bastasse, la piazza di Predazzo si va riempiendo di giovani che abbandonano i fuochi ormai fiochi, per infiammare con il loro entusiasmo il centro della località!
La Festa di San Martino a Predazzo è una delle più originali d’Italia e, di fatto, avvia la stagione sciistica in Val di Fiemme. Questo scorcio di Trentino, per molti il paradiso in terra dei divertimenti invernali, ama proteggere il suo passato ma senza chiudersi al turismo di massa.