Con l’arrivo delle festività pasquali si rinnovano antichi riti e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi. Come lo Scoppio del Carro, che coinvolge Firenze tutti gli anni nel giorno di Pasqua. La cerimonia religiosa si svolge davanti alla Cattedrale di Santa Maria in Fiore, e in base all’esito si capisce se l’anno sarà positivo!
Per comprendere lo Scoppio del Carro e il significato per i fiorentini bisogna tornare indietro nei secoli. La prima crociata, condotta da Goffredo di Buglione alla fine dell’undicesimo secolo, terminò con la liberazione di Gerusalemme. L’onore di porre il vessillo sulle mura della Città Eterna toccò a Pazzino de’ Pazzi, che ebbe in dono tre pietre del Santo Sepolcro. Al ritorno a Firenze l’eroe fu festeggiato dalla popolazione. La leggenda racconta che dalle scaglie fu acceso il fuoco novello. Il rito divenne sempre più elaborato nei secoli, mentre l’usanza di introdurre lo Scoppio del Carro risale al quattordicesimo secolo.
Ogni anno due buoi trasportano il Carro dal Piazzale del Prato al Duomo. Il corteo è composto da figuranti in costume e sbandieratori. Un filo di ferro lo unisce all’altare maggiore: dettaglio fondamentale perché vi scorre una colombina. Tramite dei razzi accessi dall’Arcivescovo, la colombina percorre l’intera navata per accendere i fuochi pirotecnici e ritornare indietro. Il rito viene tenuto d’occhio perché la perfetta riuscita dell’operazione sarà segno di un’annata buona per Firenze!
Il Carro è una statua interamente in legno pregiato e al suo interno conserva ancora le tre pietre del Santo Sepolcro portate a Firenze da Pazzino de’ Pazzi. Dopo l’arrivo della colombina, lo spettacolo pirotecnico illumina per qualche minuto il Carro e accende i cuori dei fiorentini, ancor più orgogliosi di vivere nella città del Rinascimento!
Lo Scoppio del Carro è una delle tante rievocazioni folkloristiche del Belpaese nel periodo pasquale.