Non serve raggiungere i freddi paesaggi britannici di Re Artù per inseguire il mito della spada nella roccia. Basta andare in Toscana, tra le variopinte Colline Metallifere, per vedere uno dei simboli medievali più affascinanti. E ammirare il territorio di Chiusdino, a pochi chilometri da Siena, teatro di un fatto storico avvenuto più di otto secoli fa.
Quella che si può osservare una volta entrati nella Cappella di San Galgano è l’elsa di una spada medievale che spunta dalla roccia! La leggenda vuole che sia stata conficcata lì da Galgano, quando decise di abbandonare la vita mondana per seguire la sua vocazione cristiana.
Accurate ricostruzioni storiche fanno risalire il momento della conversione al 25 dicembre del 1180. Dopo la morte di San Galgano, cinque anni dopo, il vescovo di Volterra fece erigere la cappella tuttora visitabile.
La curiosa immagine della spada nella roccia suscita opposte reazioni. Gli irriducibili amanti del Medioevo cedono alla tentazione di associare le vicende di San Galgano a quelle del più celebre Artù. Gli scettici invece sospettano un’origine più recente della spada, sostenendo che risalga al diciannovesimo secolo.
Purtroppo non sono mancati gravi episodi di vandalismo: nel 1991 un turista ruppe la spada nel tentativo di estrarla dalla roccia. Fu l’occasione per esaminare accuratamente l’arma, ma gli esiti dell’osservazione non svelarono nuovi dettagli. Oggi la spada è opportunamente protetta da una teca in plexiglas.
A poca distanza dalla spada nella roccia sorge l’Abbazia di San Galgano. Dell’originaria costruzione del tredicesimo secolo rimangono solo i muri esterni e le tre navate. La struttura è un mirabile esempio di architettura gotica che ricalca i tipici luoghi di culto dei monaci cistercensi.