Tutti conoscono le preziosità architettoniche sabaude presenti a Torino, che arricchiscono il già stupendo centro storico del capoluogo piemontese. Durante un soggiorno nella città regale per eccellenza si possono ammirare il Palazzo Reale o il Palazzo Carignano, solo per fare due illustri esempi. Ci sembra interessante, invece, fare una panoramica sui luoghi dei Savoia sparsi per la regione, che per bellezza nulla hanno da invidiare agli altri, tanto da essere stati dichiarati Patrimoni dell’Umanità Unesco.
Iniziamo questo viaggio storico e, insieme, artistico con la Palazzina di caccia di Stupinigi, a due passi da Moncalieri. Sull’architettura di un antico castello, Filippo Juvarra costruì la palazzina dedicata ai momenti di caccia dei Savoia. Al suo interno sono egregiamente conservati dei dipinti che ornano le varie sale.
Lambendo l’immediata periferia di Torino si giunge facilmente a Borgo Castello, nel cuore del Parco naturale La Mandria. Gli edifici che compongono questa antica proprietà sabauda sono tutti in cotto, e l’architetto incarico dei lavori di ampliamento del 1860, Michelangelo Garove, previde anche la realizzazione di due casini per la caccia.
Raggiungendo il Castello di Rivoli si può, allo stesso tempo, visitare la costruzione sabauda e ammirare le opere del locale Museo di arte contemporanea. Bene protetto dall’Unesco fin dal 1997, fu il primo luogo in cui venne ostentata la Sacra Sindone nel territorio piemontese.
L’influenza dei Savoia era, notoriamente, ben più ampia rispetto alla città torinese, tanto che bisogna andare in provincia di Cuneo, precisamente a Racconigi, per visitare l’omonimo Castello Reale. La sua rinascita turistica si deve anche alla creazione di un polo museale.
Ancora più a sud, nella piccola località di Garessio, sorgono i resti della Reggia, costruzione dedicata alla caccia della famiglia reale e ora facente parte del sistema dei Castelli Aperti.