Lampedusa è una terra spesso oscurata dalle tristi cronache degli sbarchi. A farne le spese è la sua anima turistica: l’isola più estesa delle Pelagie è apprezzata dai bagnanti di tutto il mondo per le acque purissime, e il centro storico brilla di luce propria per alcune architetture antiche.
Lampedusa sorge a metà strada tra la costa siciliana e quella della Tunisia. Per questa particolare posizione è anche chiamata la “porta d’Europa”. Lo ricorda bene un’architettura in ceramica costruita da Mimmo Paladino nel 2008, raffigurante appunto un’imponente porta che guarda il mare.
Se la geografia segna i destini di alcuni luoghi, ciò è ancor più vero per Lampedusa. La storia dell’isola ha visto avvicendarsi i grandi popoli del Mediterraneo: dai Fenici ai Greci, dai Romani agli Arabi. Lampedusa, poi, seguì le vicende della Sicilia fino alle battaglie risorgimentali dell’Ottocento.
A confermare il clima tipico del Mare Nostrum c’è la macchia mediterranea, che ricopre gran parte della superficie isolana. Le coste sono rocciose ma lasciano spazio a delle incantevoli spiagge, habitat naturali di chi ama il mare.
Le spiagge di Lampedusa sono la quintessenza del turismo locale e meritano una descrizione accurata. Lungo la parte meridionale dell’isola si estende la Spiaggia dei Conigli. Da alcuni definita come la spiaggia più bella del mondo, sicuramente spicca nel contesto del Mediterraneo ed è celebre per le tartarughe che scelgono questo tratto per riprodursi. Le piccole cale contraddistinguono il territorio di Lampedusa. Le più importanti sono Cala Pulcino, Cala Maluk, Cala Greca e Cala Francese. Tutte all’insegna del mare cristallino e ideali per praticare lo snorkeling.
Per arrivare a Lampedusa si può scegliere l’aereo, e tutto l’anno sono garantite delle tratte da Palermo e Catania. In estate dei voli charter collegano l’isola con le principali località turistiche italiane. Altrimenti si arriva via mare: dalle coste siciliane partono dei traghetti che trasportano i turisti e regalano scorci inediti del Mediterraneo.