Ammirando il presepe di Greccio si può scorgere la passione degli attori in costume e la volontà di ribadire che lì, circa otto secoli fa, San Francesco creò la prima rappresentazione della nascita di Cristo. Il piccolo borgo aggrappato sulla collina e con vista privilegiata sulla pianura reatina, fu una delle mete del Poverello durante la sua opera di proselitismo.
Molti turisti scelgono Greccio per assistere al rinnovato miracolo del presepe vivente. Ogni volta sembra di ritornare a quel 25 dicembre 1223, quando il Santo allestì una scenografia simile a quella di Betlemme con personaggi in carne ed ossa. Vicino al centro di Greccio, il Santuario del Presepe è il primo luogo da visitare. Oltre alla Cappella del Presepe, poco distante sorgono gli altri ambienti del complesso religioso: il Refettorio e il Dormitorio di San Bonaventura. All’interno del Santuario, inoltre, spiccano alcune pregevoli pitture riconducibili alla scuola di Giotto.
Il borgo di Greccio conserva ancora il suo candore medievale, con l’originaria pavimentazione e le architetture antiche tra cui il castello. I dintorni della località tradiscono la zona geografica in cui è calata: i tipici boschi laziali invitano a delle rilassanti passeggiate, per raggiungere i luoghi in cui San Francesco si ritirava a pregare.
Veniamo al principale evento che giustifica il successo turistico di Greccio nelle feste natalizie. Il presepe vivente è diviso in sei quadri scenografici, con altrettanti racconti di quando Francesco e gli altri frati idearono il presepe. I giochi di luci e la spettacolare scenografia rendono ancor più verosimile la rappresentazione. Non un presepe qualunque, quindi, ma un passaggio della storia francescana che ha mutato il modo di festeggiare il Natale.
La prima rappresentazione ci sarà il 24 dicembre alle ore 22:30. Seguiranno le altre date del 26 e 29 dicembre, oltre all’1, 5 e 6 gennaio con orario d’inizio alle 17:45.